Oro in quota

L’instabilità europea porta la quotazione dell’oro a 2000 Euro dopo il record del Dollaro del 2022. La quotazione in dollari ha raggiunto 2200, circa 70 per grammo.
Una corsa che durerà finchè perdura l’economia di guerra come annuncia l’Ansa che riporta la decisione russa di risolvere il problema ucraino in Europa, probabilmente tra il 2026 e il 2027: “Secondo gli esperti dell’Isw, i tentativi di Putin di creare le condizioni per la stabilizzazione dell’economia e delle finanze russe fanno molto probabilmente parte dei preparativi finanziari e interni della Russia per un potenziale futuro conflitto su larga scala con la Nato, e non solo per una guerra di lunga durata in Ucraina.” (fonte Ansa.it).

Non accettare la NATO pare quindi essere il pomo della discordia. Questo fatto genera incertezza sugli approvvigionamenti delle materie prime, con conseguente aggravio dei costi. L’oro, nella storia, è stato spesso un metro di misura della ricchezza dei Regni e degli Imperi, misura del potere di chi governa. Il solo fatto che oggi anche il popolino possa speculare sul suo prezzo, rende questo gioco più accattivante, ma anche più rischioso.
I COSTI DELL’ORO
Ricordo che i costi legati all’oro sono di circa 700 dollari per oncia. E’ ovvio che se la contingenza, non permette di accedere a nuovi giacimenti, nuove estrazioni, nuove ricerche, l’oro che viene acquistato in continuazione per essere lavorato, in proporzione diminuisce di quantità ed il prezzo d’acquisto sale. Produrre oro oggi costa il doppio e lo porta in media a circa 1000 dollari per oncia.
Le banche rientrano fra i grandi acquirenti di oro per rimettere in equilibrio il potere d’acquisto della proprio moneta nel mondo. La stampa della moneta e l’emissione di titoli di debito, portano inflazione, aumento dei prezzi e di conseguenza si svaluta la moneta. L’acquisto di oro permette di riportare in equilibrio questa dinamica e ridare maggior potere di acquisto alla moneta, contrariamente a quanto dicono i giornalai del Sole.

Un altro meccanismo di abbattimento della svalutazione monetaria è l’aumento della produttività, del PIL come si usa dire oggi. Infatti, in passato veniva messa in relazione la stampa della moneta con i quantitativi di oro fisico nei forzieri delle banche centrali. Dopo l’uscita da questo standard, il Gold Standard, si è deciso invece di mettere in relazione la produttività con l’emissione di moneta. In base alla capacità di produrre ricchezza, un Paese può battere moneta si dice. Questa scelta ha generato maggior debito, maggior svalutazione.
SVALUTAZIONE
Negli ultimi 20 anni la produttività dei Paesi Occidentali, è dimunuita drasticamente, in confronto ai Paesi come quello cinese, che hanno avuto una crescita del PIL medio al 7%. Come ricordava anche l’enciclopedia Treccani nel Libro dell’anno 2001, la crescita della Cina ha permesso agli USA di ottenere un guadagno importante da questa economia, la quale oggi fa paura per una serie di regole economiche che non piacciono agli stessi USA. Il reddito amercano medio è arrivato a 60.000 euro annui circa, per effetto di questa politica espansionistica orientale.
La svalutazione quindi ha permesso da un lato di poter investire in Paesi esteri a crescita importante e dall’altro di ancorare la valuta al deciso sostegno reale dell’oro, imperatore assoluto del valore delle banche, che a questo punto possono permettere l’acquisto di materie prime satellite dell’oro abbattendo un inflazione ormai alle stelle. Vedi il processo di dedollarizzazione in atto per limitare lo strapotere amercano che ormai ha già “incassato” negli anni passati.
E voi dite: “Ma questo cosa c’entra con la guerra?” L’aumento della produttività opzione B dopo la possibilità di svalutare. La guerra è un forte volano economico, impegna finanza e spinge le aziende belliche a produrre e far muovere importanti quantitativi di soldi. Senza parlare delle misure restrittive in campo sociale e politico. L’oro aumenta di prezzo anche per questi motivi. Instabilità, incertezza del futuro, oltre che essere una materia prima costosa da estrarre e ricercare. Come tutte le altre materie prime del resto.
Luca Clemente
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