COME UN GATTO CHE SI MORDE LA CODA
I temi virali di questi ultimissimi mesi che vanno dal taglio del costo del denaro della FED in funzione anti-inflazionistica europea, al tentato omicidio a Trump nella corsa alla presidenza degli USA e le manovre belliche, accennate in sordina, hanno alimentato la tensione internazionale. La crescita del rischio finanziario ha portato molti ad acquistare titoli legati all’oro e alle aziende dell’oro, in vista di rialzi del prezzo, salito da 60 euro a 72 euro al grammo negli ultimi 3 mesi.
La crescita dell’interesse sulla materia prima, da parte delle banche in particolare, ha fatto un boom di vendite e fino ad oggi in totale sono stati acquistati circa 250 miliardi di titoli legati all’oro in tutto il mondo, pari ad un peso di quasi il 75% del fabbisogno mondiale di oro fisico (fonte WGC). Le società finanziarie che vendono questi titoli però hanno la possibilità di sostenere un eventuale picco del prezzo dell’oro?
Gli ETF, che scommettono sul prezzo dell’oro, sono al top dal 2022, anno in cui si è acuita la tensione internazionale. Abbiamo già detto in precedenza che le tensioni politiche ed economiche portano ad un aumento del prezzo dell’oro per via dell’incertezza futura degli investimenti, ma è anche vero che il ritorno della fiducia potrebbe poi portare a crolli repentini.
CROLLI DELL’ORO NELLA STORIA
Nella storia, i crolli dell’oro sono annunciati e quasi mai imminenti. Rispetto alle azioni quindi hanno un tasso di rischio molto più basso e nella piramide di Maslow viene posizionato come un investimento appena sopra gli immobili. Nel 2012 per esempio, il crollo verticale da 2000 dollari a 1000 è stato annunciato dalla crisi Greca e dal nucleare in Iran, una manovra che ha rasserenato i mercati.
Quello che ancora oggi risulta pericoloso, come nella crisi di Lehmann Brothers, è questo fenomeno della cartolarizzazione dell’oro. Gli ETF che stanno facendo la stessa corsa dell’energia del 2021, ricordate? Sul mercato di Amsterdam il prezzo della corrente è salito, salito, salito fino ad arrivare ad un prezzo molto alto, ma falso, dopato, almeno 10 volte il valore reale della corrente. Per poi tornare ad un prezzo reale all’inizio di quest’anno.
A questo punto la domanda sorge spontanea: perchè l’oro finanziario? perchè l’oro fisico è più sicuro dell’oro finanziario? La risposta è scontata perchè chi vuole speculare e rischiare tende ad acquistare i titoli legati all’oro. Chi preferisce conservare i suoi soldi e vederli crescere ma lentamente enl tempo compra oro fisico, magari in piccole quantità facilmemte liquidabili, come le nonne di una volta.
Oro la corrente viene scambiata ad un valore reale con l’intervento dell’ARERA e le istituzioni legate ad essa. Se fosse così anche per l’oro? I mercati delle commodities, ossia della materie prime, regolano i prezzi secondo la logica della domanda e dell’offerta, piuttosto che sulle reali condizioni di un’azienda o da un ROE qualsiasi. Quindi più se ne compra e più il prezzo aumenta perchè la materia prima in circolazione diminuisce in quantità, come il petrolio.
“SBORSA” E BENI REALI
Come dicevamo, il taglio dei tassi della FED sta portando ad un aumento del prezzo dell’oro perchè la svalutazione obbliga all’acquirente a “sborsare” più contanti per acquistare un bene che oggi vale di più, per via di quella svalutazione. Quando la FED o qualsiasi altra banca centrale taglia il costo del denaro, si crea inflazione, i beni costano di più e bisogna usare più denaro per acquistarli. In poche parole di spende di più perchè i nostri soldi valgono di meno. Diminuiscono di contro i tassi d’interesse sul Debito e sui mutui.
L’oro che detiene il valore del denaro, termometro del valore dell’economia, nel mondo e nel tempo, sente la svalutazione del denaro. Per questo motivo si chiama bene rifugio. Ed oggi che l’economia è incerta e potrebbe cadere da un momento all’altro, si investono i risparmi, le risorse o patrimoni interi in oro per bilanciare le perdite del mercato azionario e delle scommesse legate all’andamento economico-finanziario.
Allo stesso tempo però il taglio permette alle banche di immettere liquidità sul mercato finanziario con meno costi, frutta fresca per le borse che rinnovano la possibilità di piazzare titoli freschi a nuovi investitori. Il prezzo dell’oro in finanza sale, se compriamo ETF o qualsiasi altro titolo legato all’oro, ma anche “se le borse vanno male” per via della crisi economico-finanziaria. La storia Lehmann ci ha insegnato questo, anche se i mutui degli ultimi 20 anni trovano maggior copertura rispetto ai primi anni del 2000.
IN CONCLUSIONE
Insomma un gatto che si morde la coda, dove la testa rappresenta l’Alta Finanza finanza e la coda rappresentano le garanzie a copertura delle sue manovre. In sintesi lo stato di conflitto perenne alimenta la forza delle garanzie, mentre la soluzione pacifica nel futuro immaginario, tranquillizza gli investitori che riportano la fiducia in borsa sull’economia sempre più in affanno.
L’immagine in evidenza, ispirata al film “come un gatto in tangenziale” con Antonio Albanese e Paola Cortellesi, potrebbe rappresentare le difficoltà di un risparmiatore, al giorno d’oggi, che per poter continuare a resistere ed evitare di rimanere schiacciato economicamente come un gatto in tangenziale appunto, deve diversificare ed accettare, con lucidità ed orgoglio, una situazione economica, finanziaria e politica molto ingarbugliata.
Luca Clemente – Guida all’investimento in oro fisico
Immagine di copertina su Amica.it
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