Salvataggi bancari: pagano i clienti

Salvataggi bancari: pagano i clienti

Dopo lo scossone del 2012, l’oro ha cominciato a risalire di prezzo a partire da un evento straordinario: l’elezione di Donald Trump del 2016.

Sia le azioni che l’Oro Fisico si apprezzavano, una tendenza epocale, come la guerra commerciale tra States e Cina, sullo sfondo della separazione commerciale tra British e Unione Europea (BR-exit).

Christine Lagarde che promise un prelievo forzoso nel 2012 a mo’ di patrimoniale di Ciampi del 1992 (solo per Cipro) è arrivata alla direzione della BCE, ed ora ci propina la politica di indebitamento per gli Stati dell’Eurozona con il sorriso sulle labbra!



COSA SONO LE CAC?

Le Clausole di Azione Collettiva (le CAC) permettono ad ogni Stato di rinegoziare il debito sottoscritto dai risparmiatori, modificandone in corso le date, gli interessi e quindi gli importi della restituzione del “prestito”. Un modo per rimandare al futuro incerto le garanzie, un tempo immutabili, che offrivano i Buoni del tesoro.

Un articolo del 23 aprile 2015 del Corriere della Sera ci mise in guardia sulle nuove regole e le CAC’s : la direttiva 2014/59/UE (c.d. Banking Resolution and Recovery Directive, “BRRD”) introdusse nell’ambito dell’Unione Europea le regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche e delle imprese di investimento al più tardi il 1 gennaio 2016.

Il Decreto “Salvaitalia” del Natale 2015 (Matteo Renzi, Primo Ministro), ha concesso alle banche il salvataggio sotto la direttiva dell’Unione Europea. La minaccia del MEF ogni qualvolta si parla di debito italiano ha condizionato qualsiasi scelta economica contemporanea, dal 1999 ad oggi.



Una volta si stampava con la zecca di Stato e si svalutava la propria moneta. Così si manteneva l’equilibrio economico e finanziario tra PIL e deficit. Oggi si emettono titoli di Stato della BCE. E si crea debito da pagare negli anni a vantaggio della svalutazione, che viene solo rinviata.

La UE emette Titoli di Stato per finanziare gli Stati

Così aumenta il debito pubblico (deficit), non il PIL reale. Che cosa succederà nei prossimi mesi? Come farà lo Stato a pagare le cedole in scadenza quest’anno con ulteriore debito se non aumenta il profitto? E quanti di questi soldi/debiti vengono investiti nell’economia per creare profitto ed evitare che le nuove generazioni sia obbligate a pagare i nostri errori?



Alias: se non migliora il rapporto PIL/deficit in Italia i debiti saranno salati da pagare e quindi, clienti italiani, europei che avete sottoscritto i Titoli dell’Unione, aspettatevi una ri-negozziazione del vostro credito che vantate nei confronti dello Stato, prima di tutto. E poi rimane il debito per i prossimi lavoratori tra il 2022 e il 2030.

Le riserve auree sono una cartina di tornasole. Quando il Debito arriva al 160% vuol dire che se oltre al PIL non abbiamo altro con cui garantire il debito, come tuonava Briatore, SEI FUORI! Per carità: un MEF si può si può sempre trovare! Un MEF tira l’altro!



Sul sito della Banca d’Italia potete trovare l’evoluzione storica delle Riserve Auree dal 1893 ad oggi. Per vostra conoscenza, l’oro è sempre una ricchezza e non si svaluta nel tempo. Per questo viene usato come garanzia nei pagamenti della bilancia commerciale.

Al prossimo venerdì. Buon weekend a tout le monde!


Luca ClementeTesaurum

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *