The Resilience Plan

Gli investimenti del PNRR (Piano di ripresa e resilienza), sono stati introdotti in seguito alla crisi produttiva che si è verificata nel periodo Covid-19. Per questo piano, sono state rallentate la capacità produttive, in alcuni casi, fallite attività che erano già allo stremo prima. Le attività che da poco avevano aperto ignare del pericolo, ancora oggi sono in gravi difficoltà, in crisi di liquidità da tempo.
Il PNRR è stato approvato il 13 luglio 2021, ancora oggi ci si chiede come sono stati utilizzati questi soldi:
“L’Italia è il paese che ha ricevuto lo stanziamento maggiore, pari a 194,4 miliardi, di cui 122,6 miliardi di prestiti e 71,8 miliardi di sovvenzioni. Il PNRR dell’Italia (Recovery and Resilience Plan) è stato approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio, e successivamente modificato più volte.
La Decisione del Consiglio è accompagnata da un Allegato con cui vengono definiti, in relazione a ciascun investimento e riforma, precisi obiettivi e traguardi, il cui conseguimento costituisce la condizionalità alla quale è subordinata l’erogazione delle risorse (per consultare il PNRR vigente si segnala l’ultimo Allegato approvato il 20 giugno 2025). La realizzazione dei traguardi e degli obiettivi, cui è finalizzato ciascuno degli interventi del PNRR, è cadenzato temporalmente su base semestrale, a partire dal secondo semestre 2021 e fino al 30 giugno 2026, data di conclusione del processo di attuazione del Piano. “ Camera dei deputati

PERCHE’ IL PREZZO DELL’ORO E’ ALLE STELLE?
La guerra in Ucraina, in Medio Oriente e la trasformazione internazionale, generano continuamente insicurezza e instabilità, paura. Le minacce strategiche, la chiusura delle vie di approvvigionamento importanti, come lo stretto di Hormuz, decreta un aumento ingiustificato del prezzo delle materie prime. Per questo motivo l’oro oggi è arrivato a costare 3000 dollari per oncia (circa 100 dollari al grammo) un prezzo preoccupante, sia per il record storico che rappresenta, sia perchè il costo della vita sta arrivando alle stelle.

Non è sbagliato dire che ormai mangiare una pizza in compagnia “costa oro“. Quando nel 2016 scrivevo che 4 pizze e 4 coca cola costavano 45 euro contro le 30.000 lire del 2001 (poco meno di 15 euro), oggi possiamo dire che 4 pizze e 4 coca cola costano 80 euro, 140.000 lire del vecchio conio. Questo quando il dollaro valeva circa 2000 lire e la sterlina poco più di 2500 lire. Vuol dire che ci volevano 15 dollari per mangiare la pizza nel 2001. Oggi ce ne vogliono appunto 80 contro i 60 euro di 10 anni fa.
L’oro, come già abbiamo ripetuto varie volte su questo blog, è il metro di misura del costo della vita. Man mano che aumenta il costo della vita cresce il prezzo dell’oro. Questo è il principale fattore per cui l’oro è cresciuto nel lungo periodo. Nel breve periodo, invece, il prezzo fluttua per effetto delle influenze brevi, della disponibilità delle risorse e dalla Domanda di materia prima. Vi rimando a leggere il blog per studiarne le dinamiche.
CUI PRODEST?
In conlusione non dimentichiamo che le scelte economiche condizionano le scelte politiche, non viceversa.
Attenzione particolare bisogna prestare alle riserve auree degli Stati Nazionali (ancora tali per ora al di là della questione Cominità Economica Europea), le quali sono tornate ad essere d’interesse politico viste le scelte di natura economica prese in questi ultimi anni.
Dal piano di resilienza al taglio delle spese statali, dalla crescita dell’indebitamento all’acquisto di oro fisico da investimento dopo la liberalizzazione le riserve di tutto il mondo sono cresciuto in media del 30%. Paesi come l’Italia e la Germania sono rimasti circa con le stesse quantità ma i Paesi Brics hanno hanno gradualmente aumentatio di circa il 50% le loro riserve. Una misura che non si vedeva da quasi 100 anni.
Rimandiamo ai lettori le conclusioni relative all’utilità del Pnrr, che secondo me, come analista delle commodities, ha creato un nuovo debito senza produrre il volano necessario alla ripresa economica. Insomma, una boccata di ossigeno apparente senza nessun tipo di investimento a lungo termine che possa ridurre l’impatto della crisi del 2020/21, che ancora sta confezionando chiusure e fallimenti. E il prezzo dell’oro va su.
Luca Clemente
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